lunedì 16 febbraio 2015

Il diritto e gli ostacoli alla salute di Angela La Torre

L'analisi dei fattori che limitano o ostacolano un pieno inserimento dei migranti nei paesi riceventi rappresenta, un aspetto centrale nello studio dei fenomeni migratori, che sono destinati ad aumentare di intensità negli anni a venire. Il movimento delle persone attraverso i confini nazionali è spesso caratterizzato da un'integrazione solo parziale nella società di destinazione.  Il termine straniero non è sinonimo di immigrato in quanto tra gli stranieri presenti in Italia ci sono anche le persone provenienti dai Paesi europei o extraeuropei a sviluppo avanzato (PSA), assimilabili, pertanto, agli Italiani per quanto riguarda l'accesso ai servizi sanitari. Gli immigrati sono coloro che provengono da Paesi a forte pressione migratoria (PFPM) siano essi appartenenti all'Unione Europea (UE) che extra europei. In questo quadro occorre distinguere tra immigrati regolari, residenti in Italia con cittadinanza in PFPM, e immigrati clandestini/irregolari (STP) con cittadinanza in PFPM e residenza all'estero. Attualmente i dati sull'utilizzo dei servizi sanitari suggeriscono che gli stranieri incontrano numerosi ostacoli nell'accedere alle cure sanitarie. Ciò avviene in particolar modo per i programmi di prevenzione. Non è un caso che usufruire di cure sanitarie adeguate costituisce un problema per le barriere giuridiche che incontra chi richiede la cittadinanza e soprattutto, per gli immigrati senza documenti. Inoltre gli ostacoli culturali non sono meno rilevanti: la gestione del momento assistenziale può essere critica in ragione delle differenze linguistiche e culturali, mentre per alcune donne immigrate è la mancanza di medici di sesso femminile a determinare il mancato accesso alle cure sanitarie. Sempre più le istituzioni sanitarie identificano gli immigrati come soggetti particolarmente a rischio di esclusione sociale e conseguentemente, di marginalizzazione nell'accesso ai servizi sanitari. Tuttavia, nonostante l'acquisizione di tale consapevolezza, la definizione degli elementi che concorrono alla determinazione di queste condizioni non è del tutto chiara, a causa della molteplicità e della concomitanza dei fattori che entrano in gioco. In particolare risulta difficile individuare suggerimenti orientati al superamento delle problematiche a livello locale e nazionale, che possano tradursi in policies sostenibili e contemporaneamente efficaci su tutte le sfere considerate.
Ma quali sono le difficoltà che limitano l'accesso ai servizi sanitari da parte degli immigrati? Tali considerazioni pongono l'attenzione sul fatto che gli operatori sociosanitari si troveranno a relazionarsi con comunità di migranti diverse in base al territorio di riferimento. I fattori di differenza più significativi riguardano il paese di provenienza, l'esperienza migratoria vissuta, la struttura della comunità per sesso ed età, la dimensione lavorativa vissuta in Italia, la posizione dell'immigrato da un punto di vista legale. Non tenere conto di questo fattore da parte dei servizi sanitari implica ritardi e incomprensioni a prescindere dall'orizzonte culturale in cui la malattia viene vissuta, con il rischio di amplificare nei malati immigrati percorsi di estraneità, di ripulsione e quindi di inefficienza.

Nessun commento:

Posta un commento